Biografia


Fedora Barbieri, la voce che incantò Toscanini

Triestina di nascita, fiorentina d’adozione, mezzosoprano dalla voce bronzea, ha calcato le scene di tutto il mondo interpretando oltre cento personaggi.

Dotata di una voce di bel timbro e di grande potenza ed estensione (dal fa naturale grave al si acuto), si impose come interprete esuberante e intensa di ruoli drammatici (Azucena, Amneris, Carmen, Dalila), ma fu capace anche di compostezza in interpretazioni sei-settecentesche, tra cui Orfeo ed Euridice alla Scala sotto la guida di Wilhelm Furtwängler.

Arturo Toscanini la stimava moltissimo, l’aveva ascoltata come Ulrica dell’incisione del Maggio del ’43, e conosciuta alla Scala per la Nona di Beethoven, quindi il Maestro insistette per averla, il 27 gennaio 1951, perché interpretasse alla Carnegie Hall il Requiem di Verdi che il Maestro dirigeva nel cinquantenario verdiano.

A Fedora non sono mancati i riconoscimenti, come l’onorificenza di Cavaliere della Gran Croce conferitale dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e il Premio “San Giusto d’oro”, riconoscimento attribuito dai cronisti giuliani “ad una delle più grandi voci della lirica del Novecento”.