Fedora e la Callas

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Ho conosciuto Maria cantando con Lei dal 1947 al 1956 e cioè nel periodo iniziale della sua carriera artistica in Italia, fino a tutto il periodo iniziale di trionfi della sua favolosa carriera artistica.
Fu precisamente nel dicembre 1947 che il pubblico della Fenice di Venezia nel “Tristano e Isotta”, applaudì la Callas, il Cristoff e la Barbieri, tre debuttanti nell’opera diretta dal M° Serafin, anche al loro primo incontro di interpreti sul palcoscenico!
Ero già reduce di grandi successi alla Scala ed oltre Oceano (Teatro Colòn) e come sempre, anche oggi, aperta assertrice di valori autentici: fraternizzai perciò subito con la Callas di cui apprezzai moltissimo anche la direi quasi devota professionalità, pronta a tutti i sacrifici di studio e di preparazione, alla scrupolosa osservanza degli orari delle prove ancorché estenuanti!
In più la nostra cordiale amicizia era rafforzata dai nostri simpatici colloqui in dialetto veneto, dove veniva accomunato il futuro marito di Maria: Battista Meneghini!
Il debutto di Maria in “Norma” al Comunale di Firenze nel Novembre 1948 fu preceduto da una lunga, simpatica, affettuosa preparazione dei duetti dell’opera in casa del M° Serafin a Roma – ricordo in proposito che io ero costretta ad alternare con le prove e poi l’esecuzione della parte alla Comandante ne “I Cavalieri di Ekebù” di Zandonai, alla Rai, che in verità poco legavano con la vocalità ed il personaggio di Adalgisa ed anche a quello di Carmen che, con Norma, alternavo nelle mie esecuzioni a Firenze.
Le trionfali esecuzioni di “Norma” a Firenze rafforzarono i miei amichevoli rapporti con Maria.
Subito dopo le mie interpretazioni alla Scala nella stagione 1948/1949 (cantai in sette opere) ci ritrovammo con Maria al Teatro Colòn (1949) in Buenos Aires in “Norma”, che io avevo già cantato nel 1947 con Gigli e la Caniglia.
Poi al Municipal di San Paolo del Brasile ammirai Maria in una splendida esecuzione di “Traviata” che ricorderò per tutta la vita.
Al Municipal avremmo dovuto cantare anche in “Aida”, ma già vestita e truccata Maria non poté cantare per indisposizione accertata e fu dovuta essere sostituita da Norina Greco che si trovava in sala come spettatrice e che si sobbarcò, con successo, un’impresa veramente notevole.
Dal 1950 al 1952 io fui quasi esclusivamente oltre oceano: Metropolitan, Colòn, San Francisco ecc., con brevissime puntate in Italia; ma nel settembre 1952 ci ritrovammo con la Callas a Torino per l’incisione della “Gioconda” per la Cetra, incisione che a Maria non piacque e non amava! Cantammo ancora “Norma” a Roma nel 1953, poi iniziò il periodo più folgorante della carriera dell’amica Callas con quella “Medea” eseguita insieme al Maggio Musicale 1953, direttore il M° Gui ed insieme ancora alla Scala con il M° Bernstein.
Quest’ultima esecuzione è quella apparsa in dischi Opera Live della Cetra e coincise con la prima apparizione di Maria in palcoscenico dopo il dimagrimento di circa trenta chili, sul quale tanto scherzammo.
Personalmente posso aggiungere che alla cordialità che Maria esternava normalmente, non altrettanto corrispondeva la generosità verso gli umili collaboratori in teatro e nei camerini!
Nel 1955/56 incidemmo alla Scala tre opere verdiane: “Aida” col M° Serafin, “Trovatore” col M° Von Karajan, “Un ballo in maschera” con M° Votto. Rare erano diventate le occasioni per me di cantare con Maria; ma nulla era in me cambiato nei sentimenti amicali, nella stima verso la Callas e grande perciò fu per me la meraviglia e la quasi incredulità quando, a New York, il Signor Bing comunicò personalmente a mio marito che per il suo debutto al Metropolitan in occasione dell’inaugurazione della season 1956/1957 in “Norma”, con Del Monaco e Siepi, la Callas non voleva la Barbieri come Adalgisa; cosa che, naturalmente, Mr. Bing rifiutò!
Nella stagione 1954 io avevo cantato in “norma” al Met con la Milanov ed avevo dovuto interrompere le recite alla fine di marzo per l’inopinato e inatteso arrivo del mio secondo figlio: Franco, nato poi a Firenze. Mi ero perciò preparata assai bene per il mio rientro al Met dopo due anni di assenza.
Anche la critica musicale notò il progresso della mia interpretazione ed il pubblico al termine dei duetti mi riservò anche personalmente una accoglienza entusiastica.
Dopo le recite al Met ed all’Academy di Philadelphia, con i due complessi del Met non ho più cantato con la Callas.
Incontrai occasionalmente Maria a Parigi nel 1966, al termine di un mio recital al teatro Champs Elysées, entrando al Restaurant Bing George: Maria fu molto espansiva e cordiale e mi invitò ad andarla a trovare nella sua casa parigina, ma non potei accettare dovendo ripartire il giorno seguente per Napoli dove ero impegnata al San Carlo nel “Linguaggio dei fiori”. Fu l’ultima volta che la vidi!

Fedora Barbieri